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giovedì 26 giugno 2014

Il Principato di Teodoro

Il Principato di Teodoro

Porta d'ingresso alla cittadella e facciata esterna del mastio, Teodoro (Mangup)

Dopo la conquista crociata di Costantinopoli nel 1204, ciò che rimaneva dei possedimenti bizantini in Crimea – la parte occidentale dell'antico thema di Cherson (conosciuto anche come Klymata) - divenne di fatto indipendente. Alessio I Comneno, fondatore dell'Impero di Trebisonda, approdato nella penisola con un contingente militare, ne forzò il governatore Teodoro II Gabras a divenire suo vassallo formando la cosiddetta provincia d'oltremare (Perateia). I Gabras, la cui dinastia governò ininterrottamente il possedimento fino alla conquista ottomana (1475), fortificarono la città di Doros nell'entroterra montuoso sull'altopiano di Mangup e la rinominarono Teodoro, in onore del loro antenato San Teodoro Gabras vissuto nell'XI sec (1), che ne divenne il centro politico e amministrativo in luogo dell'antico capoluogo bizantino di Cherson (2) troppo esposto alle scorrerie dei Tartari dell'Orda d'Oro. La popolazione di questa enclave bizantina era di origine molto composita (greci, alani, bulgari e visigoti) per quanto accomunati dalla stessa fede ortodossa, la preponderanza della componente di origine gota le valse il nome di Gotia con cui il principato fu anche conosciuto.
Il controllo trapezuntino sulla provincia d'oltremare fu comunque sempre più formale che reale e scomparve del tutto con il crescere della pressione che l'Impero niceno e i turchi selgiuchidi esercitavano sull'Impero di Trebisonda.
Il primo principe di cui si ha notizia nelle fonti scritte è Demetrio Gabras che viene indicato dallo storico del XVI secolo Teodoro Spandounes come partecipante alla battaglia delle Acque blu (1362-1363) (3). Il Principato mantenne sempre buoni rapporti con il confinante khanato dell'Orda d'Oro, a cui pagava un tributo annuo, non altrettanto con i coloni genovesi che, a partire dalla seconda metà del XIII secolo (4) assunsero progressivamente il controllo della fascia costiera – che i greci chiamarono Parathalassia ed i genovesi Capitanato di Gotia - da Cembalo (l'attuale Balaklava) a Lusta (Alushta) privando il piccolo staterello dell'accesso al mare.

Alessio I Gabras (1411-1434): durante il suo regno il principato raggiunse l'acme della sua prosperità. Individuato il luogo adatto ad Avlita, nella baia dove sfociava il fiume Cernaia, ad ovest della fascia controllata dai genovesi, nel 1427 vi fece costruire un porto che protesse con una fortezza costruita a Kalamita (Inkerman). Il porto iniziò subito a funzionare molto bene e dotò finalmente il principato di un accesso al mare consentendogli di ampliare i propri scambi commerciali ed intaccare il monopolio genovese. Nel 1433 le continue scaramucce con le colonie genovesi degenerarono in guerra aperta. Tra il 1433 e il 1434, con l'aiuto del khan Handj Ghirej, il principe assediò e conquistò Cembalo.
La risposta genovese non si fece però attendere.
Organizzata durante l'inverno, il 22 marzo del 1434, al comando di Carlo Lomellini salpò da Genova una spedizione militare forte di 10 navi grosse e altrettante galee su cui erano imbarcati 6000 uomini. La spedizione raggiunse rapidamente il Mar Nero e Lomellini riprese Cembalo e s'impadronì della fortezza di Kalamita quasi senza incontrare resistenza. Da qui Lomellini raggiunse il quartier generale di Caffa e, quindi, volendo castigare il khan per l'appoggio dato ai ribelli, verso la metà di giugno marciò su Solgat, ma la marcia d'avvicinamento, rallentata dai numerosi carriaggi che trasportavano le armi pesanti necessarie per l'assedio e dal gran caldo, non fu effettuata con le dovute misure protettive, così che all'alba del 22 giugno, a poche miglia da Solgat, la colonna genovese fu colta completamente di sorpresa dalla cavalleria tartara che in uno scontro in campo aperto le inflisse fortissime perdite (circa duemila uomini e tutti i carriaggi) costringendo Lomellini a ripiegare su Caffa.
Nel 1429 la figlia di Alessio, Maria, aveva sposato Davide II Comneno, l'ultimo imperatore di Trebisonda.

Alessio II Gabras (1434-1444): Successe al padre nel 1434 e nel 1441 firmò con Genova un trattato di pace che riconosceva al principato il possesso del porto di Avlita e della fortezza di Kalamita.

L'estensione del Principato di Teodoro nel 1444


Giovanni Gabras detto l'Olubey (1444-1460): Fratello del precedente. Sposò Maria Paleologina Asanina da cui ebbe due figli maschi, Isacco e Alessandro, ed una femmina, Maria, che sposò il principe Stefano III di Moldavia.

Maria di Mangup, seconda moglie di Stefano III di Moldavia
arazzo di copertura della tomba
Monastero di Putna (Romania), 1477

Isacco Gabras (1471-1474): Figlio di Giovanni Gabras. Dopo la caduta dell'Impero di Trebisonda (1461), Stefano III di Moldavia sentì direttamente minacciato dagli Ottomani il proprio territorio. Il principe si sforzò quindi di formare una lega antiottomana riunendo le forze del principato di Teodoro e quelle delle colonie genovesi. La politica filoturca di Isacco ostacolava però questo disegno e il principe moldavo, aiutato dai genovesi, ispirò e appoggiò – inviandogli a sostegno 300 soldati moldavi - il colpo di mano con cui il fratello minore Alessandro Gabras lo rovesciò.

Alessandro Gabras (1474-1475): non appena preso il potere, la flotta turca al comando del Gran Visir Ghedik Ahmed pascià sbarcò a Caffa (31 maggio 1474). Nonostante il contributo alla difesa del khan Mengli Ghirej – che fu preso prigioniero dai turchi - la città capitolò il 6 di giugno. Una dopo l'altra capitolarono tutte le piazzeforti genovesi del Capitanato di Gotia, l'ultima a cadere fu Cembalo, e i Teodoriti rimasero soli a difendere l'ultima enclave cristiana in Crimea. La capitale del principato, costruita sull'altopiano di Mangup, era protetta dalle pareti a strapiombo del massiccio roccioso su cui sorgeva e da una triplice cerchia difensiva, l'ultima delle quali era costituita dalla cittadella con il mastio al cui interno si trovava la residenza dei principi. L'armata ottomana la cinse d'assedio nel luglio del 1474 ma l'esigua guarnigione teodorita rinforzata da un contingente di soldati moldavi fu in grado di respingere ben cinque assalti infliggendo al nemico gravi perdite. La particolare conformazione del terreno non consentiva infatti agli ottomani di mettere in posizione le artiglierie pesanti e ne ostacolava l'avanzata. In dicembre i turchi sfondarono finalmente le difese ed il principe Alessandro si ritirò con gli ultimi superstiti nella cittadella dove continuarono a battersi strenuamente. Dopo la resa il principe e tutti i suoi parenti maschi, eccetto uno, furono passati per le armi, mentre le donne furono destinate all'harem del Sultano.

Note:

(1) Secondo alcuni autori il nome di Teodoro deriva semplicemente dalla corruzione dell'antico nome della città (τὸ Δόρος).

(2) Cherson, le cui rovine si trovano nei pressi dell'attuale Sebastopoli, fu devastata dai Tartari di Nogai Khan nel 1278. Fu definitivamente rasa al suolo sempre dai Tartari nel 1399.

(3) La cosiddetta battaglia delle Acque blu fu combattuta nell'autunno del 1362 o del 1363 sulle rive del fiume Synjucha nei pressi della città ucraina di Torhovytsia tra le forze del granduca di Lituania Algirdas e l'Orda d'Oro. La vittoria lituana consentì al granduca di espandere i propri possedimenti verso sud fino ad affacciarsi sul Mar Nero.

(4) L'insediamento dei coloni genovesi in Crimea iniziò nel 1266 con l'acquisto della città di Caffa dall'Orda d'oro.


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