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lunedì 27 agosto 2012

Chiesa dei Tassiarchi, Kostaniani

Chiesa dei Tassiarchi
Nel villaggio di Kostaniani a circa 6 km dal teatro di Dodoni nella regione di Giannina.


Non esistono riferimenti a questa chiesa nelle fonti scritte (lo stesso villaggio di Kostaniani compare per la prima volta soltanto in un catasto ottomano del XVI sec.). Risale alla seconda metà del XIII secolo - più precisamente ad una data compresa tra il 1240 ed il 1270, come suggerito da Tsouris in base allo studio della decorazione ceramoplastica esterna - e presenta una pianta a tre navate a croce inscritta. La nave è separata dalle navate laterali da due coppie di massicci pilastri e termina con un abside aggettante a tre lati mentre prothesis e diakonikon sono contenuti all'interno della muratura. Il diakonikon non comunica direttamente con il naos ma soltanto con il presbiterio per mezzo di una piccola porta. Davanti al santuario un transetto trasversale interseca le navate.


Il capo meridionale del transetto termina con il campanile a vela a due luci (molto probabilmente aggiunto in un'epoca successiva alla fondazione della chiesa) al di sotto del quale, in un arco cieco, si notano i resti di un affresco raffigurante l'arcangelo Michele (XVII-XVIII sec.).


La sua facciata settentrionale presenta invece una finestra bifora nella parte superiore. Anche la facciata occidentale era decorata a fresco, vi si notano ancora tracce di un Giudizio universale coevo a quello dell'Arcangelo.


La muratura è in pietra calcare disposta in corsi irregolari inframmezzati da file di mattoni. Si notano anche strisce decorative in mattoni disposti a dente di sega e a spina di pesce soprattutto attorno alle finestre.


Durante il periodo di dominazione ottomana furono aggiunte una cappella sul lato meridionale ed un esonartece (oggi del tutto scomparso) davanti alla facciata occidentale. Di questa addizione rimane attualmente in piedi solo parte del santuario della cappella.

 
All'interno, al di sopra dell'ingresso settentrionale, si trova – purtroppo fortemente lacunosa – l'iscrizione dedicatoria in cui si trova conferma della dedica ai Tassiarchi e si può identificare il fondatore in Isacco Theodoros, pansebastos del Despotato.
Nella decorazione interna si possono inoltre distinguere due diverse fasi d'intervento, opera comunque di maestranze locali: una coeva alla fondazione della chiesa (presbiterio, volta e parete settentrionale del transetto) ancora legata allo stile comneno, l'altra, riferibile alla fine del XIII secolo o agli inizi del XIV, che recepisce le prime spinte innovative del rinascimento paleologo.
 
Natività, volta del presbiterio
 
S.Costantino e S.Elena, lato nord del primo pilastro di destra
 
Questo affresco si distingue per il prezioso abbigliamento dei sue santi e la forza espressiva dei volti che in Costantino raggiunge quasi l'intensità del ritratto.
Sul pilastro opposto è raffigurato San Nicola di Mira di dimensioni quasi doppie rispetto agli altri e realizzato con un'accuratezza che ricorda la pittura d'icone da una mano che sembra essere intervenuta solo in questo punto quasi con l'intento di riprodurre sulla parete l'effetto di una icona votiva.
 
S.Nicola di Mira, lato sud del primo pilastro di sinistra
 
Santa Paraskevi
 
A sinistra dell'ingresso occidentale, la zona della chiesa per solito riservata alle donne, sono concentrati i ritratti delle sante Paraskevi, Barbara, Marina e Ciriaca. Questo induce ad escludere
che la chiesa fosse il katholikon di un monastero maschile ma fosse piuttosto una chiesa di paese accessibile a tutti.
L'iconostasi lignea, che ha sostituito quella originale in stucco, risale infine al restauro della chiesa operato in epoca ottomana (XVII-XVIII sec.)
 
 



 
 


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