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sabato 19 maggio 2012

Santa Pudenziana e Santa Prassede

Santa Pudenziana e Santa Prassede

Santa Pudenziana e Santa Prassede ai lati dell'apostolo Pietro, IX secolo
Sotterranei della chiesa di Santa Pudenziana
Roma

Secondo la tradizione il senatore Pudente, insieme alle sue figlie Pudenziana e Prassede, fu una delle prime persone convertite a Roma dalla predicazione di S.Paolo.
Pastore, prete di Roma, scrive a Timoteo discepolo di S. Paolo, che Pudente amico degli Apostoli, dopo la morte dei suoi genitori e della moglie Savinella, aveva trasformato la sua casa in una chiesa con l’aiuto dello stesso Pastore.
Alla morte di Pudente, le sue due figlie, con l’accordo del prete Pastore e del papa Pio I (140-155), costruiscono un battistero nella chiesa fondata dal padre, convertendo e amministrando il battesimo ai numerosi domestici e a molti pagani.
Pudenziana muore all’età di sedici anni, forse martire e viene sepolta presso il padre Pudente, nel cimitero di Priscilla, sulla via Salaria. Dopo un certo tempo, anche il fratello Novato si ammala e prima di morire dona i suoi beni a Prassede, a Pastore e al papa Pio I.
Prassede chiede allora al papa Pio I, di edificare una chiesa nelle terme di Novato ‘in vico Patricius’, il papa acconsente intitolandola alla beata vergine Pudenziana, inoltre erige un’altra chiesa ‘in vico Lateranus’ intitolandola alla beata vergine Prassede, probabilmente una santa omonima.
Due anni dopo scoppia un’altra persecuzione e Prassede nasconde nella sua chiesa molti cristiani; l’imperatore Antonino Pio (138-161) informatone, ne arresta e condanna a morte molti di loro. Prassede durante la notte provvede alla loro sepoltura nel cimitero di Priscilla, ma molto addolorata per questi eventi, ottiene di morire martire anche lei qualche giorno dopo.

Alla destra del Cristo, tra San Paolo e papa Pasquale I, Santa Prassede. Alla sua sinistra, tra san Pietro ed un diacono, Santa Pudenziana, IX secolo.
Chiesa di Santa Prassede, Roma


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