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sabato 21 aprile 2012

La regina Carlotta di Cipro


Carlotta I Lusignano (Nicosia, 28 giugno1444 – Roma, 16 luglio1487; regina di Cipro dal 1458 al 1460)

Figlia di Giovanni II Lusignano ed Elena Paleologina (la figlia di Teodoro II Paleologo, despota di Morea e Cleofe Malatesta) sale al trono alla morte del padre e viene incoronata nella chiesa di santa Sofia di Nicosia il 7 ottobre del 1458.
Nel 1458, poco dopo il suoi insediamento, i turchi prendono Gorhigos (l’attuale Kizkalesi), ultimo avamposto cristiano in terraferma.
Il 4 ottobre 1459 - rimasta vedova (1457) del primo marito, l'infante del Portogallo Giovanni di Coimbra -  sposa in seconde nozze Luigi di Savoia, conte di Genova, perchè i genovesi le promettono di sostenerla contro le pretese al trono del fratellastro Giacomo, figlio illegittimo di Giovanni II e della sua amante Maria di Patrasso.
Ma Giacomo – che si era rifugiato in Egitto alla corte del sultano – nel 1460 sbarca al comando di un distaccamento di mamelucchi e conquista rapidamente l’isola. Carlotta ed il marito si ritirano nella fortezza di Kyrenia. Da qui Carlotta intraprende una intensa attività diplomatica.
Nel 1461 si reca in Italia: incontra a Roma papa Pio II, poi è a Firenze, a Bologna, dove incontra i legati veneziani. Rimane presso la corte sabauda fin oltre la metà del giugno 1462, spostandosi tra le residenze ducali e svolgendo, d'intesa con il duca Amedeo IX, fratello del marito, un'intensa attività diplomatica con l'Ordine dei cavalieri di Rodi, Genova e il re d'Aragona, chiedendo loro di fornire aiuti militari e promettendo pagamenti che avrebbero ancora una volta gravato sulle finanze sabaude.
In cambio di quanto aveva ricevuto, il 18 giugno 1462 stipulò un atto con i Savoia nel quale, riconoscendosi ampiamente debitrice, ribadiva e ampliava i diritti dei duchi sabaudi sul regno di Cipro.
Nell'autunno del 1462 s'imbarcò da Venezia per Rodi dove fu raggiunta dal consorte prima del 23 febbraio del 1463. Con la resa della fortezza di Kyrenia i due coniugi persero di fatto il trono. Carlotta rimase per diversi anni ospite dell'Ordine a Rodi mentre il marito sul finire del 1463 fece ritorno in patria (1).
Dopo la morte del fratellastro Giacomo II (6 luglio 1473), partì immediatamente per l'Italia per rinsaldare i rapporti con Ferdinando d'Aragona, re di Napoli. Il 3 giugno raggiunse Roma dove prese dimora nel Palazzo dei Convertendi, ospite di papa Sisto IV che le riconosce una rendita di 100 fiorini al mese.
Continuò a cercare di rovesciare Caterina Cornaro ispirando la congiura di Marco Venier (1479), comandante della guarnigione di Famagosta, scoperto e giustiziato dai veneziani, fino ad un ultimo fallimentare tentativo di sbarcare a Cipro con il sostegno del sultano d'Egitto fidando in una sollevazione popolare in suo favore (1481).
Ormai rassegnata torna a Roma sul finire del gennaio 1482 dove morirà esule il 16 luglio 1487.
E' sepolta nella cripta di S.Pietro accanto a Cristina di Svezia.

Palazzo dei Convertendi, facciata attuale


Palazzo dei Convertendi (Palazzo Spinola), la residenza romana della regina Carlotta.

 Si trova al numero 34 di via della Conciliazione. L'originale di questo palazzo era nella scomparsa piazza Scossacavalli e sembra sia stato costruito intorno alla seconda metà del XV sec. per la famiglia Spinola, originaria di Genova. Il nome dell'architetto chiamato dagli Spinola e a cui venne affidato il progetto di costruzione del palazzo in piazza Scossacavalli, rimane ignoto. Infatti la generica attribuzione al Bramante non può essere accettata in quanto il maestro urbinate non giunse a Roma se non alla fine del Quattrocento.
Nel 1938 fu demolita la spina di borgo e con essa anche il palazzo dei Convertendi che venne ricostruito sul luogo dove sorgevano altri edifici del quattro e cinquecento, tra i quali il palazzo del Cardinal Soderini. Tale "nuovo plazzo" costituisce un autentico falso architettonico con una costruzione che solo teoricamente risulta identica all'originale. L'unica parte che fu salvata è il triplice portale a bugnato con la loggia sovrapposta creato forse da Baldassarre Peruzzi. Nel seicento a tale edificio fu atribuito il nome Convertendi dall'ospizio che ospitava gli eretici che manifestavano il desiderio di tornare in seno alla Chiesa di Roma, una volta rinnegata la loro eresia. Attualmente è proprietà della Santa Sede e ospita la Sacra Congregazione per le Chiese Orientali.
 
Palazzo dei Convertendi nel 1937 durante lo smantellamento della spina di Borgo

 
la facciata del palazzo su piazza Scossacavalli

Posizione originaria ed attuale del palazzo

 

Testimonianze del soggiorno romano della regina Carlotta
Cerchia di Melozzo da Forlì, Sisto IV riceve Carlotta regina di Cipro
Ospedale di S.Spirito in Sassia, Corsia sistina (sala Baglivi), Roma.

 La regina Carlotta giunse a Roma il 3 giugno 1475 e cinque giorni dopo fu ricevuta formalmente da papa Sisto IV. Il pontefice rimase così favorevolmente impressionato da lei (ab eodem tanta benignitate ac munificentia suscipitur, si legge testualmente nell'iscrizione sottostante l'affresco composta dal Platina) da volere che l'incontro fosse ricordato nel ciclo di affreschi che celebravano il suo pontificato nella corsia dell'Ospedale di S.Spirito in Sassia.
La regina è raffigurata inginocchiata mentre riceve la benedizione papale, nel suo seguito si riconoscono il ciambellano di Cipro Hugo de Langlois ed il futuro cardinale cipriota Ludovico Podocataro.

Guidobaldo Abbatini
 La regina Carlotta inscrive il suo nome nel registro dei membri della Confraternita di S.Spirito

Affresco realizzato da Guidobaldo Abbatini nella sacrestia della chiesa romana di S.Spirito in Sassia. Raffigura la regina Carlotta mentre inscrive il suo nome nel registro dei membri appartenenti alla confraternita di S.Spirito (Liber Fraternitatis). La regina fu ammessa tra i membri della Confraternita il 27 marzo 1478. 
La Confraternita del S.Spirito era stata rifondata nel 1446 da papa Eugenio IV e ne facevano parte tutte le grandi famiglie del clan filobizantino tra cui lo stesso Papa Eugenio IV, i cardinali Capranica, Torquemada e Bessarione, Ludovico Gonzaga e appunto Carlotta di Cipro.

Cosimo Rosselli, Discorso della montagna e guarigione del lebbroso
Cappella Sistina, Roma, 1481-1482.
 
Affresco realizzato da Cosimo Rosselli nella cappella Sistina (contratto firmato nel 1481). La regina è raffigurata tra il pubblico che ascolta il discorso della montagna.
 

La tomba della regina nelle Grotte Vaticane
 
Note:

(1) Sulla pietra tombale del Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni Jaques de Milly- proveniente dalla distrutta chiesa rodiota di San Giovanni Battista in Collachium ed attualmente conservata nel Museo di Cluny – è scolpita un'epigrafe che riferisce l'inumazione nella stessa tomba di un principe della casa di Sabaudia Antiochia del cui nome è nota unicamente l' iniziale "H" e morto all'età di soli quattro mesi nel 1464 (tre anni dopo il GM). La notizia della morte di questo figlio è riportata anche in una lettera della regina Carlotta al marito.  





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