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sabato 19 novembre 2011

chiesa di S.Teodosia, Costantinopoli

chiesa di S.Teodosia (Gul camii, moschea delle rose)

Facciata orientale.

Secondo l'anonimo veneto (Questo è 'lamento de Costantinopoli in La caduta di Costantinopoli a cura di A.Pertusi vol.II p.309) fondata da Alessio I Comneno (1081-1118). Secondo altri va invece identificata con la chiesa di Sant'Eufemia di Petra che avrebbe cambiato progressivamente denominazione dopo aver accolto le spoglie di Santa Teodosia, martirizzata dagli iconoclasti nel 729 (*), in virtù della crescente popolarità dei miracoli operati da queste reliquie. La sua fondazione andrebbe quindi fatta risalire alla seconda metà del IX sec.
La muratura a “mattone arretrato” impiegata è comunque caratteristica dell'edilizia comnena, né sono state rilevate evidenze archeologiche che permettano di confermare una datazione al periodo iconoclasta. Tutto ciò porta gli studiosi moderni a propendere per la prima ipotesi.
Dopo la Conquista fu inizialmente adibita a magazzino e successivamente trasformata in moschea durante il regno di Selim II (1566-1574), epoca a cui risale l'aggiunta del minareto.
La struttura originaria ha subito notevoli modifiche, tra cui la ricostruzione della cupola centrale ed il rimaneggiamento degli archi e delle finestre.


Lato sud est.
 
La chiesa presenta una pianta a croce iscritta e termina con una abside centrale fiancheggiata dalle due laterali dei pastoforia ed è costruita su una cripta che la sopraeleva dal piano stradale. Mentre le due absidi laterali sono probabilmente quelle della chiesa originale, quella centrale, eptagonale e priva dei quattro ordini di nicchie incorniciate da decorazioni a mattoni che caratterizza quelle laterali, è invece molto verosimilmente frutto di un restauro ottomano.


Il nartece comunica con la navata meridionale ma non con quella settentrionale.
Secondo una leggenda la denominazione di 'moschea delle rose' risale al fatto che, quando i turchi presero la città, la chiesa era inghirlandata di rose in quanto quel giorno ricorreva la festa della santa.
All'interno del pilastro sud dell'abside, una scala a chiocciola conduce alla tomba di Gul Baba (padre delle rose), un personaggio molto amato dal popolo in età attomana. Una diceria, in voga nel secolo scorso, voleva invece esservi sepolto Costantino XI. Sull'architrave della porta che introduce alla camera sepolcrale è incisa in turco l'iscrizione: Tomba dell'Apostolo, Discepolo di Cristo, la pace sia con lui.

1912


(*) Nel 726  Leone III Isaurico (717-741)  aveva ordinato di rimuovere la grande statua bronzea di Cristo che sormontava la Chalke.
Venuta a sapere dell'ordine dell''imperatore, una monaca del monastero di Santa Anastasia di nome Teodosia, fervente iconodula, si recò assieme ad alcune compagne alla Chalke per proteggere la statua del Cristo. Le monache rovesciarono la scala su cui si era arrampicato il funzionario incaricato di rimuoverla, determinandone la morte.
Teodosia, che aveva guidato la rivolta, fu arrestata e imprigionata e per una settimana ricevette cento frustate al giorno. L'ottavo giorno venne costretta a correre nuda per le strade di Costantinopoli, se inciampava o si fermava, veniva brutalmente bastonata dalle guardie che la seguivano. Quando non fu più in grado di camminare, una delle guardie la uccise trapassandole la gola con un corno d'ariete.
 

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