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martedì 25 ottobre 2011

Tekfur saray, Costantinopoli

Tekfur saray  (Palazzo del pricipe)

Il palazzo è collocato a ridosso delle mura, dove quelle di Teodosio si raccordavano a quelle delle Blacherne.

 
Fatto edificare da Costantino Porfirogenito, terzogenito di Michele VIII Paleologo, sul finire del XIII sec. per farne la residenza della nuova dinastia dei Paleologhi (1).

Inserimento del Tekfur saray nella cinta muraria
 
Presenta una pianta rettangolare e un'alzata di tre piani con finestre ogivali.
Il pianterreno aveva un soffitto a volta sostenuto da colonne e si apre tuttora tra due bastioni delle mura teodosiane con quattro arcate.
Il primo piano aveva un soffitto di legno e il secondo un tetto a doppio spiovente oggi scomparsi del tutto. Il primo piano e il pianterreno presentano aperture solo sul lato nord, mentre il secondo presenta aperture su tutti e quattro i lati, il più delle quali originariamente dotate di balcone. Uno di questi è ancora visibile sul lato meridionale.


Su quello orientale si notano invece i resti di una balconata che poggiava su mensole che terminavano con "teste di ariete, di grifone e di toro" (Sestini, 1778).
Il palazzo costituiva la parte nobile di un complesso più ampio che comunicava direttamente con i camminamenti delle mura.

Raccordo tra il Tekfur saray e la cinta muraria

Dopo la conquista fu inizialmente utilizzato per custodirvi animali esotici come giraffe ed elefanti. Successivamente fu utilizzato come fabbrica di ceramiche e poi come ricovero per gli ebrei.
Piri Reis nel suo resoconto di viaggio del XVI secolo lo descrive come ancora ricoperto dal tetto.

L'architettura dell'edificio presenta notevoli analogie con quella del cosiddetto Palazzo dei Lascaridi a Ninfeo – l'attuale Kemalpasa - che fu la seconda capitale dell'Impero di Nicea.

Palazzo dei Lascaridi, Ninfeo (Kemalpasa)

Questo edificio, conosciuto dalla popolazione locale con il nome di Kiz kulesi (Torre della fanciulla), fu molto probabilmente fatto costruire dall'imperatore niceno Teodoro I Lascaris (1206-1222). Presenta una pianta rettangolare (7x24m) e si sviluppa in alzato su tre piani.
All'altezza del piano terra la muratura è formata da blocchi di calcare arrotondati verso l'esterno mentre nei piani superiori diventa a corsi alterni di di laterizi e blocchetti di calcare, disposti ad intervalli regolari, che sottolineano l'effetto di bicromia come nel Tekfur saray di Costantinopoli e che caratterizza gli edifici di età paleologa.

Note:

(1) Costantino Paleologo era il terzogenito di Michele VIII Paleologo e Teodora Dukaina Vatatzina. Nato a Costantinopoli nel 1261 pochi mesi dopo la riconquista della città, era il primo figlio di Michele VIII nato nella Porphyra – la stanza del palazzo imperiale interamente rivestita di porfido purpureo destinata al parto delle imperatrici - e poteva a buon diritto fregiarsi del titolo di porfirogenito. Nel 1280 combattè contro i serbi in Macedonia e successivamente venne inviato in Asia minore dove ripulì la valle del Meandro dai pirati turchi che l'infestavano. Tra il 1285 ed il 1288 sposò Irene Rauleina da cui ebbe un unico figlio di nome Giovanni. Nel 1293, mentre regnava il fratello Andronico II (1282-1328), fu accusato di cospirare contro l'imperatore e arrestato. Presi i voti monacali con il nome di Atanasio, morì a Costantinopoli nel 1306 e fu sepolto nel monastero di Costantino Lips.

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