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venerdì 28 ottobre 2011

Complesso di S.Costanza, Roma

Mausoleo di S.Costanza



Fu fatto edificare da Costanza (Costantina), figlia di Costantino il grande, per il marito Annibaliano nella prima metà del IV secolo, nei pressi delle catacombe dove si riteneva fosse stata sepolta S.Agnese e della basilica cimiteriale che già aveva fatto erigere in onore della santa.
La costruzione del mausoleo, secondo studi recenti, sarebbe avvenuta in due fasi: una tra tra il 337 ed il 351 d.C. - nel periodo di vedovanza di Costanza (1)* - e l'altra dopo la sua morte (354), ma comunque entro il 361. Successivamente fu sepolta nel mausoleo anche Elena (2)*, l'altra figlia di Costantino.


E' uno dei primi esempi conservati (insieme al Battistero Lateranense e a S.Stefano rotondo) di edificio cristiano a pianta centrale con ambulacro. Derivato da modelli romani di templi, mausolei e ninfei (il Pantheon, il Mausoleo di Augusto, il cosiddetto tempio di Minerva Medica) deve la sua caratteristica più innovativa - i due spazi circolari concentrici - a un edificio di poco precedente destinato ad influenzare l'architettura medioevale: il Martyrium del Santo Sepolcro eretto a Gerusalemme da Costantino e dalla madre Elena.
L'edificio era strettamente integrato con la basilica. Il nartece (1) che ne costituisce l'ingresso, absidato ai lati, si innestava sulla navata laterale della basilica e pertanto il mausoleo veniva a trovarsi trasversalmente in asse con la basilica stessa.



Ingresso e abside laterale occidentale del nartece

Abside laterale orientale del nartece

L'interno è costituito da una rotonda circolare (2) coperta a cupola, circondata da un deambulatorio (3), e da esso separata da 12 coppie di colonne di granito, tutte di spoglio.
I capitelli delle colonne sono legati fra loro due a due da pulvini disposti in senso radiale, così da creare moti centrifughi e centripeti che accompagnano dalla penombra dell'ambulacro al luminoso spazio centrale.
La cupola dell'ambiente centrale - avente 22,50 m di diametro - venne realizzata con una tecnica costruttiva tipicamente romana, composta di nervature meridiane e solidi archi in mattoni, che ingabbiano la concrezione di tufo e pietra pomice.
All'interno la cupola era ricoperta di mosaici, oggi scomparsi, e le pareti sottostanti erano dotate di un sontuoso rivestimento marmoreo in opus sectile, di cui oggi non ci rimangono che alcuni disegni, come testimonianze
Fu papa Urbano VIII (1623-1644) ad eliminare i rivestimenti, a causa di una minaccia di crollo. Rimangono comunque i 12 finestroni centinati che illuminano l'edificio nella sua parte centrale, conferendogli quel dinamismo da cui deriva in buona parte il suo fascino.
L'ambulacro è coperto con una volta a botte, decorata da magnifici mosaici del IV secolo, che alternano motivi geometrici, scene di vendemmia, ritratti inseriti in clipei, fra cui si potrebbero riconoscere, rispettivamente a sinistra e a destra della nicchia frontale, Costanza e il primo marito Annibaliano. Tipico caso di adattamento di temi pagani alla tradizione cristiana, hanno fatto sì che il mausoleo venisse a lungo identificato con il tempio di Bacco.


Il ritmo delle pareti laterali è scandito da numerose nicchie. 
Le quattro nicchie in corrispondenza dei quattro assi sono di dimensioni maggiori: di forma rettangolare le due sull'asse longitudinale, semicircolari quelle sull'asse trasversali. I corrispondenti spazi tra le doppie colonne (intercolumni) sono più larghi e più alti degli altri: in questo modo viene a crearsi uno schema tipologico a croce inscritto in una circonferenza.

La nicchia rettangolare opposta all'entrata (4) ospitava il sarcofago di Costanza in porfido rosso (il marmo riservato alla famiglia imperiale) decorato con motivi cristiani che riprendono i temi della decorazione musiva dell'ambulacro. Il sarcofago è conservato dalla fine del '700 nel Museo Pio Clementino; al suo posto è collocata una copia in gesso.


Nelle due nicchie maggiori poste al centro delle curve laterali, due scene a mosaico (fortemente restaurate) della fine del IV secolo testimoniano il primato della chiesa di Roma sulla cristianità: la Consegna delle chiavi e la Consegna del rotolo della Legge (Traditio Legis) a S.Pietro

Traditio legis

Il mausoleo divenne in seguito battistero della basilica di S. Agnese, sorta nel VII secolo. La tipologia a pianta centrale si adattava in modo particolare a tale destinazione d'uso, come ormai a quel tempo voleva la tradizione, anche se non tutti gli studiosi sono concordi con questa destinazione d'uso. 
Nel 1254 l'edificio fu trasformato in chiesa, intitolata a S. Costanza. Ma è sin dall'alto medioevo che Costanza veniva arbitrariamente identificata come una martire, e quindi appellata come santa. Del resto già nell'835 il Liber pontificalis designava  il mausoleo come Aecclesia Sanctae Costantiae. Tale ambiguità è un tratto caratteristico dell'edificio, che nelle sue forme architettoniche si rifà prevalentemente a modelli pagani di templi e sepolcri. 
Nel 1620 il cardinale Fabrizio Veralli fece eliminare definitivamente la decorazione musiva della cupola (splendida, secondo le testimonianze iconografiche che ci sono giunte), già da tempo in pessimo stato di conservazione, sostituendola con modesti affreschi.


Basilica cimiteriale
Si trattava di un cimitero coperto di grandi dimensioni (40,30 x 98,30 metri), fatto realizzare da Costanza su un terreno di famiglia prima del mausoleo, presso il luogo di sepoltura della martire Agnese, di cui era devota probabilmente a causa di una guarigione, tra il 337 e il 351 d.C. Era il periodo in cui ella risiedeva a Roma dopo la morte del marito Annibaliano, fatto uccidere dal fratello di lei, Costanzo.
La costruzione si inserisce in una più ampia campagna di realizzazione di opere cristiane nella città di Roma, avvenuta nel IV secolo ad opera del primo imperatore convertito alla nuova religione e della sua famiglia. Edifici come la basilica costantiniana di S. Agnese, in particolare, sono da mettere in stretta relazione con il culto cristiano dei morti, in special modo dei martiri. Dobbiamo quindi presupporre che il pavimento fosse ricoperto di tombe dei fedeli locali (in parte scoperte durante gli scavi del 1999) e che gli unici altri utilizzi fossero i banchetti funebri in occasione delle sepolture ed una messa annuale, in corrispondenza dell'anniversario della martire.


Si tratta per cui di qualcosa di molto diverso da ciò che oggi si intende per basilica cristiana. La basilica cimiteriale del complesso di Costanza ripete infatti la planimetria del circo – il luogo dove era scorso il sangue dei martiri – destinata a coloro che volevano essere sepolti accanto alla santa. L'edificazione del mausoleo nei suoi pressi ripete il rapporto stretto circo-mausoleo presente nei palazzi imperiali di età tetrarchica (cfr. Palazzo di Galerio).
La tipologia è quindi quella della basilica circense, ovvero di una variante della basilica a tre navate, nella quale le navate laterali, anziché terminare in corrispondenza della parete di fondo, proseguivano in un semicerchio, seguendo l'abside (vedi pianta).
 Le colonne sostenevano arcate in muratura, anziché una trabeazione continua. Le navate laterali erano coperte con tetto a capriate zoppe, poggianti sul muro perimetrale poco al di sopra delle finestre quadrangolari.
All'interno della navata centrale, in corrispondenza dell'abside, sorgeva un'aula absidata, larga 5,70 m, in muratura di soli tufelli, di incerta funzione. Secondo alcuni, potrebbe trattarsi del vero luogo di sepoltura di Costanza. Secondo questa ipotesi infatti il mausoleo sarebbe in realtà il martyrium di S.Agnese.
 L'edificio era presumibilmente circondato da altre tombe e mausolei, (tra cui quello ancora oggi sopravvissuto della principessa imperiale Costantina?). Attorno c'erano piantagioni e vigneti, essendo l'area lontana dalla città edificata.
Presso questa basilica trovò rifugio Papa Liberio, nel 358, mentre la Santa Sede era occupata dall'antipapa Felice.
Sempre a causa di un'altro antipapa - Eulalio, che aveva occupato la sede del Laterano - Papa Bonifacio I (418-422) fu costretto ad amministrare qui il battesimo di Pasqua.
Papa Simmaco (498-514) fece degli interventi di restauro, dei quali però non si è trovata traccia. L'edificio fu abbandonato probabilmente nel VII secolo, quando papa Onorio I fece costruire l'attuale basilica, direttamente sopra il luogo di sepoltura di Agnese.



Basilica di S.Agnese



Il mosaico absidale fu terminato nel 638. La santa, che indossa abiti regali, è raffigurata tra i papi Onorio I (625-638), che offre il modellino della chiesa da lui voluta e Simmaco (498-514), che probabilmente aveva fatto costruire una piccola cappella con un altare sopra la tomba della santa. Ai suoi piedi sono rappresentati il fuoco e la spada, strumenti del suo martirio.
All'apice del mosaico, la mano di Dio (dextera dei) che impone alla santa la corona del martirio.

(1)* Costanza sposò in prime nozze il cugino Annibaliano, figlio del fratellastro di Costantino Giulio Costanzo e fatto uccidere da Costanzo II durante le purghe della famiglia imperiale successive alla morte di Costantino il grande (337). In seconde nozze sposò il nipote Costanzo Gallo (351), fatto giustiziare da Costanzo II alla fine del 354, poco dopo la morte di Costanza.

(2)* Elena, sorella di Costanza, sposò il cugino Giuliano - il futuro imperatore - quando questi fu nominato cesare nel 355. Morì a Vienne nelle Gallie senza avergli dato figli nel 360 c.ca.





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